Geoside affianca le aziende assegnatarie nella realizzazione degli impianti rinnovabili e nel rispetto degli obblighi previsti dal GSE.

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  1. Energy Release 2.0: impegni  e prossime fasi post-assegnazione
  2. Adeguamenti chiave per le imprese beneficiarie
  3. Il ruolo strategico di Geoside a supporto delle imprese

L'assegnazione di una quota nell'ambito del programma "Energy Release 2.0" rappresenta per le imprese energivore un passo importante verso una maggiore sostenibilità e competitività energetica. L'iniziativa, promossa dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, incentiva l'installazione di nuova capacità di generazione da fonti rinnovabili. L'ottenimento della quota segna tuttavia l'inizio di un percorso che include specifici adempimenti. Geoside, con la sua esperienza come Energy Service Company (ESCo), si propone come partner per le aziende nel gestire tali obblighi e nel trasformare questa opportunità in un risultato concreto.

Energy Release 2.0: impegni  e prossime fasi post-assegnazione

II meccanismo delineato da Energy Release 2.0 prevede che il GSE ceda energia in via virtuale alle imprese energivore per un periodo di 36 mesi. Questa cessione avviene ad un prezzo fisso stabilito a 65 €/MWh, regolato tramite un contratto per differenza a due vie (il primo dei due CfD previsti).

In cambio, le aziende beneficiarie sono tenute a realizzare nuova capacità da fonti rinnovabili, tramite la quale, nei successivi venti anni, restituiranno al GSE l'energia anticipata alle medesime condizioni economiche e contrattuali, ovvero sempre al prezzo fisso di 65 €/MWh e attraverso un secondo, analogo, contratto per differenza a due vie. La stabilità di questo prezzo pattuito, sia per la fase di anticipazione sia per quella di restituzione, è assicurata proprio dal meccanismo dei CfD a due vie: questi accordi, infatti, neutralizzano le fluttuazioni del mercato prevedendo compensazioni economiche qualora il prezzo dell'energia si discosti da quello concordato (il cosiddetto prezzo di esercizio del CfD), garantendo così il valore di 65 €/MWh per entrambe le parti (GSE e impresa beneficiaria) per l'intera durata.

A seguito dell'aggiudicazione delle quote (le cui richieste sono scadute a marzo 2025), per le imprese beneficiarie si aprono ora fasi operative e tempistiche ben definite. Il primo passo imminente è la sottoscrizione formale del già citato contratto di anticipazione con il GSE, secondo le modalità e le scadenze che verranno indicate dal Gestore stesso attraverso i propri canali ufficiali. È fondamentale prestare massima attenzione a queste comunicazioni e rispettare le "date di avvicinamento" e i termini per la firma, poiché dalla data di stipula di tale contratto inizierà a decorrere sia il periodo di 36 mesi di fornitura anticipata di energia, sia il termine perentorio di 40 mesi per la progettazione, autorizzazione, realizzazione e messa in esercizio dei nuovi impianti rinnovabili.

Subito dopo la firma del contratto di anticipazione, le aziende dovranno quindi avviare concretamente i progetti per adempiere all'obbligo di nuova capacità rinnovabile. Successivamente, e prima dell'avvio della fase di restituzione, dovrà essere sottoscritto il secondo contratto per differenza a due vie, relativo appunto al periodo ventennale di restituzione dell'energia.

Adeguamenti chiave per le imprese beneficiarie

Le imprese assegnatarie di una quota Energy Release 2.0 sono tenute ad adempiere a una serie di obblighi precisi, delineati dal Decreto-Legge 9 dicembre 2023, n. 181 e dal Decreto Ministeriale n. 268 del 23 luglio 2024. In primo luogo, è richiesta la realizzazione di nuova capacità di generazione rinnovabile. Ciò implica la costruzione di nuovi impianti fotovoltaici, eolici o idroelettrici, ciascuno con una potenza minima di 200 kW, oppure interventi di potenziamento o rifacimento su impianti esistenti che assicurino un incremento di potenza pari almeno a 200 kW. Tale adempimento necessita di una pianificazione accurata, della selezione della tecnologia più idonea e del corretto dimensionamento degli impianti.

Un secondo obbligo riguarda la capacità complessiva, che deve essere adeguata: la nuova capacità di generazione totale, anche se realizzata tramite soggetti terzi, deve essere almeno il doppio di quella necessaria alla restituzione dell'energia anticipata dal GSE nei 36 mesi iniziali. Questo impone un'attenta valutazione del fabbisogno energetico e della quantità di energia da restituire per la progettazione di un portafoglio impianti idoneo.

Fondamentale è anche il rispetto delle tempistiche di messa in esercizio: gli impianti devono entrare in funzione entro quaranta mesi dalla data di stipula del contratto di anticipazione dell'energia con il GSE. Una gestione progettuale rigorosa, che includa le fasi di autorizzazione, costruzione e collaudo, è quindi essenziale per rispettare questa scadenza.

Successivamente, vi è l'obbligo di restituzione dell'energia anticipata. Dopo i primi 36 mesi, l'energia ricevuta dovrà essere restituita al GSE nei venti anni seguenti, utilizzando l'energia prodotta dai nuovi impianti rinnovabili. Tale restituzione avverrà anch'essa al prezzo fisso di 65 €/MWh, garantendo una significativa stabilità e prevedibilità dei costi per la quota di energia oggetto del meccanismo. Ciò presuppone la disponibilità di impianti efficienti, affidabili e ben mantenuti nel lungo periodo.

Infine, le aziende devono assicurare il pieno rispetto degli adempimenti contrattuali e normativi, conformandosi a tutti gli obblighi previsti dal contratto con il GSE e alle disposizioni vigenti. Una chiara comprensione dei termini contrattuali e un monitoraggio costante dell'evoluzione normativa sono pertanto cruciali.

Il ruolo strategico di Geoside a supporto delle imprese

Grazie alla sua qualifica di ESCo, Geoside fornisce un supporto completo e personalizzato per affrontare con successo ogni aspetto del programma Energy Release 2.0, inclusa la gestione dei complessi contratti per differenza (CfD) con il GSE. L'assistenza di Geoside accompagna l'azienda attraverso l'intero ciclo di vita del progetto: si inizia con l'analisi di fattibilità, la progettazione esecutiva ottimizzata che considera anche il requisito della "doppia capacità", e la gestione degli iter autorizzativi. Segue la fase di realizzazione degli impianti (EPC), anche avvalendosi di partner qualificati, garantendo il rispetto dei tempi e degli standard qualitativi.

Geoside aiuta inoltre le imprese a valorizzare la capacità di generazione aggiuntiva e offre supporto per individuare soluzioni finanziarie adeguate. Una volta operativi, gli impianti sono seguiti con servizi di messa in servizio, collaudo, monitoraggio, manutenzione e gestione energetica, per massimizzare le prestazioni e assicurare la produzione necessaria alla restituzione ventennale dell'energia. Infine, una consulenza normativa e contrattuale continuativa agevola l'aggiornamento costante e la corretta gestione degli adempimenti.

Contatta subito Geoside per gestire la quota Energy Release 2.0 trasformando questa opportunità in un vantaggio competitivo duraturo.
 

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