Gare d’appalto che rispettino i criteri minimi ambientali e un piano di obiettivi condivisi a livello nazionale, per proteggere l’ambiente e migliorare la competitività delle imprese, partendo dalla Pubblica Amministrazione.

Argomenti in primo piano:

  1. GPP e CAM: due sigle per la sostenibilità
  2. GPP: cosa fa
  3. I vantaggi del GPP

La Pubblica Amministrazione diventa sempre più sostenibile grazie al Green Public Procurement (GPP). Si tratta di uno strumento di politica ambientale che interessa principalmente gli acquisti pubblici, volto a selezionare prodotti, servizi e lavori con un basso impatto ambientale lungo l'intero ciclo di vita della fornitura. L'obiettivo principale è  quello di ridurre l'impatto negativo sull'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse naturali, migliorando al contempo la qualità della vita dei cittadini e stimolando l'innovazione nel settore privato.

infografica-gpp-pubblica-amministrazioneIn Italia, il GPP è stato introdotto nel 2008 con il Piano d'Azione Nazionale GPP in ottemperanza del comma 1126, articolo 1, della legge 296/2006, che a sua volta ha recepito le indicazioni europee in materia. Il D.Lgs. 50/2016, cosiddetto “Codice degli appalti” (poi modificato dal D.Lgs 56/2017), e la legge 221/2015 sono a loro volta intervenute per definire l’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi nell’ambito delle gare d’appalto. 

GPP e CAM: due sigle per la sostenibilità

I CAM, Criteri ambientali minimi, sono uno strumento utilizzato per promuovere l'acquisizione di beni, servizi e lavori con un basso impatto ambientale. Sono stabiliti per Decreto ministeriale al fine di favorire la sostenibilità ambientale nei processi di acquisto pubblico e privato. I CAM forniscono, quindi, una serie di parametri e requisiti che devono essere soddisfatti dai prodotti o servizi offerti, tenuto conto della disponibilità di mercato. 

Questi sono, appunto, uno strumento connesso al Piano d'Azione Nazionale GPP. La portata di quest’ultimo però è molto più ampia, prevedendo di definire degli obiettivi nazionali e identificare le categorie di beni, servizi e lavori di intervento prioritarie per gli impatti ambientali, oltre ai volumi di spesa sui quali definire i ‘Criteri Ambientali Minimi’. 

GPP: cosa fa

Il Green Public Procurement si presenta perciò come una pratica promossa attivamente da numerose autorità pubbliche, dalle amministrazioni centrali a quelle locali. Il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica svolge un ruolo chiave nell'elaborazione delle linee guida e dei criteri per l'attuazione del GPP in diverse aree, come le forniture di energia, i trasporti, le costruzioni e l'alimentazione.

Il funzionamento del GPP si basa su un approccio olistico che valuta l'intero ciclo di vita dei beni e servizi oggetto degli appalti pubblici. Ciò significa che non solo si considerano gli impatti ambientali durante la fase di utilizzo, ma anche durante la produzione, la distribuzione e lo smaltimento dei prodotti e servizi. 

Gli enti pubblici, adottando il GPP, redigono bandi di gara che contemplano specifici parametri riguardanti:

  • l'utilizzo di materiali riciclati o riciclabili
  • l'efficienza energetica
  • l'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili
  • la riduzione dell'inquinamento acustico
  • la tutela della biodiversità
  • l'emissione di gas serra 
  • la sostenibilità sociale

Le pubbliche amministrazioni, proprio in base al GPP sono chiamate a razionalizzare i consumi e favorire il decoupling (la dissociazione tra sviluppo economico e degrado ambientale), identificare le funzioni competenti per l'attuazione del GPP coinvolte nel processo d'acquisto e redigere uno specifico programma interno per implementare le azioni in questo ambito. L’attuazione del GPP è sottoposta a un attento monitoraggio sia a livello locale sia a livello nazionale attraverso l’Autorità Nazionale Anticorruzione, che a sua volta si avvale dell'Osservatorio dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture. 

I vantaggi del GPP

Non solo obblighi, ma soprattutto opportunità e vantaggi per le pubbliche amministrazioni e per le aziende coinvolte che sono così spinte a migliorare la propria offerta. Ecco i principali:

  • Riduzione dell'impatto ambientale: il GPP promuove il passaggio a prodotti e servizi ecologici, riducendo l'utilizzo delle risorse naturali, l'inquinamento e le emissioni di gas serra.
  • Incentivazione dell'innovazione: la richiesta di prodotti e servizi sostenibili spinge le aziende a investire in tecnologie e pratiche innovative, favorendo lo sviluppo di un'economia verde e creando nuove opportunità per le imprese operanti sul territorio.
  • Risparmio energetico ed economico: l'acquisto di prodotti a basso consumo energetico e con minori costi di manutenzione consente agli enti pubblici di ridurre i costi a lungo termine e di ottenere risparmi significativi in ambito energetico.
  • Sviluppo di mercati locali: il GPP promuove l'acquisto di beni e servizi provenienti da fornitori locali, favorendo in questo modo la crescita economica e l'occupazione a livello locale.
  • Impegno per gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG): l'adesione al GPP consente all'Italia di avanzare verso gli SDG delle Nazioni Unite e di percorrere una strada da tempo caldeggiata dall’Unione Europea che per prima ha delineato i contorni di questo strumento all’interno del "Libro Verde sulla politica integrata dei prodotti".

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