Cos'è la pompa di calore, come funziona, quali sono i suoi consumi e gli incentivi a cui accedere? E la risposta alla domanda numero uno: pompa di calore e vecchio impianto, cosa succede?

Argomenti in primo piano:

  1. Come funziona la pompa di calore
  2. Quali sono le pompe di calore
  3. Pompe di calore e termosifoni: come fare?
  4. La convenienza delle pompe di calore
  5. Gli incentivi

La pompa di calore è una tecnologia che, nonostante all’estero - soprattutto nei paesi del Nord - sia già ampiamente sfruttata, in Italia si è diffusa da pochi anni, con un vero e proprio boom di richieste a partire dal 2020, grazie al Superbonus 110%. Vediamo nel dettaglio di che cosa si tratta e perché possiamo prenderla in considerazione per la nostra casa.

Come funziona la pompa di calore

Il principio su cui si basa la pompa di calore è molto semplice: estrarre il calore dall’esterno per portarlo all’interno dell’abitazione. Un’operazione facile a dirsi, ma che per essere possibile si basa sul fenomeno fisico dell’espansione Joule-Thomson di un fluido refrigerante. Gli elementi di base sono quattro: il compressore, due scambiatori di calore e una valvola di espansione collegati in un circuito chiuso dove scorre un fluido refrigerante. Grazie alla differenza di temperatura tra quest’ultimo e l’ambiente esterno, è possibile estrarre il calore e portarlo all’interno dell’abitazione. Un meccanismo che in realtà tutti noi conosciamo bene, anche se esattamente all’inverso: basta, infatti, osservare il nostro frigorifero che preleva il calore dagli alimenti e lo porta all’esterno, sfruttando lo stesso principio. 

Quali sono le pompe di calore

Non esiste un modello unico, ma possiamo distinguere tre tipologie principali a seconda della fonte da cui prelevano il calore: aria, acqua e geotermica.

  • Ad aria: è in assoluto quella più diffusa, perché più semplice da installare e, di conseguenza, molto più economica rispetto agli altri modelli. Preleva il calore dall’aria esterna all’edificio per trasferirlo all’interno in due modi: attraverso uno o più split oppure riscaldando l’acqua dei termosifoni. Nel primo caso viene detta aria - aria e nel secondo aria - acqua. 
  • Ad acqua: possono estrarre il calore da un bacino di acqua esterno come un fiume, un lago o il mare e trasferirlo all’interno allo stesso modo di quella ad aria cioè tramite split o caloriferi. Offrono il vantaggio di sfruttare una fonte di calore (l’acqua) che di solito ha temperature più costanti rispetto all’aria e questo permette di facilitare le prestazioni e ottimizzarle.
  • Geotermiche: estraggono il calore dalle acque sotterranee oppure dal terreno in profondità. Il vantaggio è enorme perché basta scendere di pochi metri per trovare temperature stabili. Funzionano bene a qualunque temperatura, non a caso sono molto diffuse nei paesi del Nord Europa. Unico (non trascurabile) neo: i costi di installazione, molto elevati. 

Pompe di calore e termosifoni: come fare?

Lo spauracchio di chi ha deciso di installare una pompa di calore è solitamente quello di dover gettare il proprio impianto e doverne fare uno ex novo, magari basato solo sugli split. Si tratta, però, di una leggenda metropolitana: infatti le pompe di calore, anche se estraggono il calore dall’aria, possono trasferirlo utilizzando l’acqua che già circola nell’impianto. Anzi, sono anche in grado di riscaldare l’acqua sanitaria, quindi quella che normalmente utilizziamo per lavarci e per gli altri usi domestici. Non solo: esistono - e sono molto impiegati - i sistemi ibridi che combinano caldaia a condensazione e pompa di calore. Il motivo è semplice: le pompe di calore, che nella maggior parte dei casi lavorano con l’aria esterna (fredda), faticano a raggiungere una temperatura di mandata molto alta e, quindi, sono perfette per chi ha superfici riscaldanti ampie, ma con temperature non troppo elevate (come il riscaldamento a pavimento). Per utilizzarle al meglio con i termosifoni, che hanno superfici ridotte ma molto calde, è necessario spesso sovradimensionare l’impianto e impiegare nei giorni più freddi maggiore energia elettrica. In questo caso, farla lavorare in modo congiunto con la caldaia a condensazione, risulta la soluzione ideale soprattutto in presenza di climi freddi e impianti datati. 

La convenienza delle pompe di calore

Le pompe di calore per funzionare necessitano di elettricità, impiegata però in un’ottica di massima efficienza energetica. Per avere il rapporto corretto tra energia elettrica assorbita e energia termica restituita bisogna considerare il coefficiente di prestazione (COP) che mediamente si aggira intorno al 4. Questo significa che, a fronte di un kW di elettricità consumato, ne restituirà 4 in calore. Un ulteriore elemento di convenienza, riguarda poi la versatilità di questo strumento: grazie alla possibilità di inversione del ciclo, infatti, in estate può essere impiegata per raffrescare gli ambienti. 

Gli incentivi

Terzo elemento da considerare: i sistemi di incentivazione molto generosi. La pompa di calore, infatti, può beneficiare di due tipologie di detrazioni fiscali a seconda del tipo di installazione: o il 50% per le ristrutturazioni edilizie o il 65% per l’efficienza energetica. In alternativa, chi installa una pompa di calore (privati e pubblica amministrazione), può usufruire del Conto Termico: un incentivo stabile che può essere richiesto per interventi di piccole dimensioni per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e per l’incremento dell’efficienza energetica. Il suo valore viene calcolato sulla base dell’energia termica prodotta, varia dal 40 al 60% delle spese sostenute e può essere richiesto al GSE.  Per approfondimenti clicca qui

Tags