La sostenibilità comincia anche dalle nostre abitazioni: i consigli per non sprecare l’acqua in un anno, il 2022, che ha riportato in primo piano il tema della siccità
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La Loira ridotta a un rigagnolo, il Po coperto di alghe, Greenwich park secco e giallo: sono le immagini della siccità che nel 2022 ha interessato tutto il continente europeo. Secondo i dati raccolti mensilmente dall’Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISAC-CNR), per l’Italia quest’anno potrebbe essere il più siccitoso di sempre con piogge ridotte delle metà (-46% delle precipitazioni cumulate), con un’incidenza maggiore al nord (-52%). Un problema correlato ai cambiamenti climatici in corso con cui dobbiamo abituarci a convivere: "The new normal” lo ha definito il The Guardian.
Lo Studio Enea: i dati
La lotta allo spreco idrico si conferma quindi uno dei punti chiave dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e ognuno di noi può dare il suo contributo per contrastarlo. Come? Partendo dalle buone pratiche in casa. Secondo i dati ENEA. infatti, il consumo medio di acqua ad uso civile (residenziale e terziario) rappresenta circa il 20% dei consumi, per un totale di circa 200 litri per abitante al giorno. Non sprecare acqua, inoltre, significa anche non sprecare energia: l’energia necessaria alla produzione di acqua calda rappresenta un quarto di quella totale utilizzata in casa.
Come risparmiare l’acqua?
Ecco allora le strategie, suggerite dall’ENEA, che ognuno può mettere in campo fin da subito per abbracciare la sostenibilità anche nella gestione dell’acqua:
- mantenere un impianto efficiente. Basta un rubinetto che gocciola per gettare circa cinque litri d’acqua al giorno;
- chiudere il rubinetto quando non serve. Lasciare scorrere l’acqua mentre ci si lava i denti può costare fino a 30 litri che si riducono a 1,5 se utilizzata solo per il tempo realmente necessario. Stesso discorso per la rasatura: 20 litri buttati mentre siamo impegnati in altre operazioni;
- effettuare prima le operazioni che richiedono acqua fredda, poi quelle che la necessitano calda, così che non si sprechi inutilmente acqua nell’attesa che si scaldi. Un esempio? Lavarsi i denti prima di farsi la barba;
- un atteggiamento oculato durante le faccende in cucina può portarci allo stesso risultato. Ad esempio, il lavaggio dei piatti con il rubinetto sempre aperto può costare fino a 12 litri al minuto;
- farsi la doccia invece di utilizzare la vasca è un comportamento che può farci risparmiare fino a 1200 litri l’anno. Un bagno infatti comporta mediamente l’impiego di 100 / 160 litri d’acqua, una doccia invece 40 al massimo, che scendono ulteriormente chiudendo il miscelatore mentre ci si insapona;
- evitare di lavare l’automobile con acqua potabile: sono circa 500 litri l’anno risparmiati;
- chiudere l’impianto centrale in caso di periodi prolungati di mancato utilizzo, come quando si parte per le vacanze;
- utilizzare lavatrici e lavastoviglie sempre a pieno carico riducendo così il numero di lavaggi. Si calcola infatti che durante un carico di lavastoviglie (classe A) senza prelavaggio, vengano utilizzati fino a 15 litri, mentre per un carico di lavatrice (classe A) ben 45 litri;
- non buttare l’acqua della pasta e del lavaggio verdure, ma riutilizzarla per sciacquare i piatti prima di metterli in lavastoviglie o, se non è stata salata, per innaffiare le piante.
Alcuni accorgimenti tecnici
A questo cambiamento di abitudini, semplice da mettere in pratica, possiamo poi accostare alcuni accorgimenti tecnici che ci permetteranno di ottenere ulteriori benefici. Ad esempio installare sciacquoni a doppio tasto: una miglioria dal costo ridotto che può consentire un risparmio di circa 100 litri al giorno. Ogni utilizzo di modelli con un solo pulsante, infatti, costa circa 16 litri di acqua. Poi ci sono i rubinetti con sensori o con rompigetto aerato che riducono il flusso dell'acqua grazie a una maggiore efficacia nel lavaggio. Chi ha un prato o un giardino inoltre potrebbe installare sistemi temporizzati, a goccia o in subirrigazione, e praticare tecniche colturali come la pacciamatura che permettono di conservare l’umidità. Da non dimenticare anche i sistemi di recupero dell’acqua piovana, che sarà utile poi per irrigare o lavare l’auto, e le tecnologie per il recupero delle delle acque grigie (quelle saponate di docce e lavabo ma anche le condense di condizionatori e lavabo), che una volta trattate possono tornare utili per l’irrigazione o il lavaggio.