Cosa significa, a cosa si applica, come si misura e in che modo si differenzia dal risparmio energetico. Scopriamo i significati di un concetto sempre più centrale nelle nostre vite

Argomenti in primo piano:

  1. Efficienza energetica: cos’è
  2. Differenza tra efficienza e risparmio energetico
  3. Quali sono i settori interessati dall’efficienza energetica
  4. Come si misura l’efficienza energetica

Massimo risultato con il minimo sforzo. Una sintesi spesso usata in altri settori ma che calza a pennello per spiegare cosa si intende per efficienza energetica, termine che abbiamo ormai imparato a conoscere perché centrale per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni e dei consumi senza incidere sulla produttività delle aziende e sulla qualità di vita dei consumatori privati. Vediamo meglio di cosa si tratta. 

Efficienza energetica: cos’è

Partiamo dalla definizione che ne dà l’Enea: “L'efficienza energetica di un dato processo, trasformazione, servizio, può definirsi come il rapporto tra l’effetto utile ottenuto (o prestazione erogata) e l’energia immessa in ingresso”. Questa può essere applicata a una molteplicità di aspetti differenti: dalla produzione di energia stessa (in questo caso l’efficienza corrisponde al rendimento della trasformazione), fino all’abitazione, a un’autovettura o ad un elettrodomestico.

Per ottenerla le strategie sono diverse e riguardano anzitutto miglioramenti tecnologici, ma anche comportamentali o economici. Ad accomunare i diversi tipi di efficienza energetica ci sono però i benefici ottenibili che spaziano dalle riduzione delle emissioni al risparmio sulle spese energetiche fino ad arrivare alla creazione di nuove filiere lavorative e al rafforzamento della sicurezza energetica. 

Differenza tra efficienza e risparmio energetico

Spesso usati come sinonimi, sono in realtà concetti differenti come spiega bene la Direttiva europea 2012/27/UE che definisce il risparmio energetico come la quantità di energia risparmiata dopo un intervento di efficientamento energetico e che può essere misurata o stimata. Possiamo quindi immaginare il risparmio energetico come una parte, per quanto fondamentale, dell’efficienza energetica. Un lavoro di efficientemente ben fatto quindi avrà come risultato principale il risparmio energetico con i connessi risvolti positivi sia sulle emissioni sia sui conti aziendali.

Quali sono i settori interessati dall’efficienza energetica

La risposta è semplice: pressoché tutti. Forse è più facile distinguere chi può fare efficienza energetica e come:

  • i privati cittadini: hanno un ruolo che riguarda tanto le pratiche quotidiane, adottando comportamenti volti a ottenere un risparmio energetico in ufficio come in casa, ma anche attraverso interventi radicali come quelli sull’abitazione. La riqualificazione energetica degli edifici esistenti è infatti considerata un settore strategico per intervenire sulla riduzione delle emissioni;
  • le pubbliche amministrazioni: hanno un ruolo duplice, regolatorio da un lato e operativo dall’altro. Spetta infatti alle amministrazioni centrali mettere in atto efficaci politiche di efficienza energetica, eventualmente sostenute da sistemi di incentivazione, e dall’altro, soprattutto per quanto riguarda le amministrazioni locali, intervenire sull’edilizia pubblica e sui trasporti;
  • le imprese: in questo caso si parla di interventi tanto sulle strutture quanto sui processi di produzione. La gestione dell’energia a livello aziendale può nascere anzitutto da un processo di diagnosi energetica e dalla conseguente adozione di un sistema di gestione dell’energia che può avere importanti effetti soprattutto per quelle imprese considerate come energivore. All’interno dell’azienda le politiche inerenti all’efficienza energetica sono fissate e monitorata da un’apposita figura: l’energy manager che viene formato per questo compito. 

Come si misura l’efficienza energetica

Per quanto riguarda le aziende si procede solitamente a un Audit energetico strutturato che permette di individuare le criticità e le aree di maggior consumo e, di conseguenza intervenire. 
Uno degli standard di riferimento a livello internazionale è quello individuato dalla normativa ISO 50001:2018 che non fissa però parametri precisi quanto un percorso di miglioramento progressivo. Fondamentale in questo processo è l’analisi accurata del bilancio energetico aziendale e il successivo miglioramento che potrà poi essere misurato con precisione, così da stabilire l’effettivo risparmio energetico ottenuto. Questo intervento, in alcuni casi, è obbligatorio per legge, ma rappresenta anche un’importante opportunità di risparmio per l’azienda.

A questo proposito Geoside ha brevettato un software, Savemixer, sistema integrato di energy intelligence che attraverso l’utilizzo di algoritmi di artificial intelligence analizza i dati e stabilisce la energy baseline, cioè i valori di consumo di riferimento. Questo consente di elaborare un modello di riferimento e intervenire sui flussi di lavoro aziendali per avvicinarsi il più possibile a questo optimum. Oltre a questa prima azione, che consente già di ottenere un significativo risparmio, possono essere programmati interventi strutturali. 

Per quanto riguarda l’abitazione, invece, l’efficienza energetica viene misurata in base a parametri di riferimento fissati per legge in apposite classi. Queste sono assegnate dai professionisti autorizzati misurando l'indice di prestazione energetica (EPgl,nren) dell'edificio in termini di energia non rinnovabile, misurata in kilowattora. Il risultato di questa misurazione è inserito nell’APE (attestato di prestazione energetica) documento fondamentale per atti di compravendita e di locazione, ma anche per ottenere diversi bonus. 
 

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